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Paride Benassai
Gilda Sciortino

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L'attore.Una vita sin dalla tenera età dedicata al teatro, da cui ha sempre tratto linfa vitale ed energia per comunicare i propri sentimenti e le proprie emozioni. Per Paride Benassai, uno degli esponenti più rappresentativi del teatro popolare siciliano, si accende all'età di sei anni il sacro fuoco dell'arte interpretando il Delfino di Francia in "Maria Antonietta", al Teatro Massimo di Palermo. Dopo questa piccola, ma significativa esperienza, Benassai torna a calcare le scene alla fine del liceo classico, inventando con i suoi compagni di studi alcuni testi teatrali. Ed è in quel momento che capisce quale era la strada da intraprendere.

"La vera scuola in questo mestiere" -- dice Benassai-- "è solo il palcoscenico. Io, poi, mi sento una persona fortunata perché ho sempre fatto quello che volevo, intraprendendo una professione che, anche se tra mille difficoltà, mi ha sempre dato tanto."

Le sue esperienze sono state molteplici. Certo, lo dice lui stesso, quando si lavorava negli anni Settanta le cose erano diverse. Erano i tempi in cui si sperimentava, si aprivano le cantine private, i magazzini e si faceva teatro, recitando senza i problemi.

"Il problema di oggi" --prosegue l'artista palermitano-- "è che gli spazi sono sempre di meno. In questa città solitamente hanno sempre lavorato gli stessi ed è veramente incredibile, se consideriamo che siamo in una realtà in cui ci sono due teatri stabili, un Festival del Novecento e diverse altre istituzioni culturali. Bisognerebbe finalmente allontanarsi da questo amore che abbiamo per l'esterofilia e che ci porta ad invitare questo o quell'altro artista internazionale investendo enormi risorse finanziarie. Perché, invece, non puntare, non dico esclusivamente ma principalmente, sui nostri artisti locali?"

Quarantaquattro anni, due figlie, un grande amore per la vita e per tutto ciò che ne deriva, Paride Benassai è una miniera di emozioni e di racconti di vita. Una vita che lo ha portato ad andare fuori dalla sua città per provare nuove esperienze ma che, allo fine, lo ha fatto ritornare nella sua terra, sicuro che potesse essere l'unica a consentirgli di esprimersi al meglio. Numerosi i progetti portati avanti da lui negli anni lavorando al fianco di grandi maestri del teatro come Guicciardini, Quartucci e Licata, così come insieme ad attori come Brogi, De Carmine, Gazzolo, la Occhini. Esperienze che lo hanno negli anni formato facendolo arrivare oggi, forte e sicuro di se stesso, ma soprattutto con un bagaglio culturale e professionale che non ha pari. Makallè, Kuè, Molo Santa Lucia sono solo alcune delle sue ultime produzioni che hanno scandito l'estate teatrale palermitana da due anni a questa parte. Ma non va neanche dimenticata una sua recentissima esperienza che gli ha consentito di cimentarsi anche nel Benassai con i suoi attori.mondo del cinema come assistente alla regia nel film per la Rai "Brancaccio" sulla storia di Padre Pino Puglisi, che il pubblico televisivo potrà vedere all'inizio della primavera. Nella stessa produzione, Benassai vestirà i panni di Rosario La Mattina, amico del sacerdote, di professione gelataio, che rimarrà ucciso dai suoi taglieggiatori.

"Nofrio, Virticchio e la Peste a Palermo" è, invece, il testo teatrale andato nuovamente in scena ai primi di gennaio ai Cantieri Culturali della Zisa, che verrà riproposto a Sommatino il prossimo giugno.

"Sto anche lavorando a due altri progetti per il cinema " --conclude- - "ma è ancora presto per darne notizia. La cosa che mi rende particolarmente soddisfatto è che, in questo momento, sia il cinema sia il teatro in cui c'è una forte presenza di artisti palermitani, stanno vivendo un momento d'oro. Un esempio concreto è il successo avuto da "I cento passi" di Marco Tullio Giordana che ha rivalutato la qualità professionale di Gigi Burruano e Tony Sperandeo. Quello che io dico è che, nel nostro mestiere, l'importante è mettersi in gioco e sperimentare percorsi sempre nuovi. Quello che mi auguro è di non perdere mai questo mio entusiasmo e di avere sempre voglia di crescere. Ma soprattutto mantenendo questo profondo amore per la vita che mi consente di rimanere sempre un fanciullo, capace di stupirmi innanzi a qualunque cosa."

L'Autore: Gilda Sciortino ha scritto per Il Mediterraneo, il Giornale di Sicilia ed altre pubblicazioni, su tanti argomenti.


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