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In tanti hanno parlato di lei, in numerosi hanno viaggiato attraverso le sue opere scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo, qualcosa che tocca
profondamente le corde dell'anima. Maria Salmeri Marchese, in arte Samar,
dipinge da quando era una ragazza e nella pittura ha sempre trovato
un rifugio per esprimere i suoi tanti stati d'animo. La pittura ad olio,
a tempera, ad acrilico, l'acquarello, il pastello, la sanguigna e, in ultimo,
la pittura su batik. Tutte tecniche da lei sperimentate seguendo un percorso
che, poi, sostanzialmente è quello che permette di andare alla ricerca
di se stessi. I viaggi in Libia, Somalia, Africa, Spagna, Grecia e in diverse
città d'Italia le hanno dato continue ispirazioni, espresse con grande
serenità e capacità di leggere la realtà come fa chi
ha un animo sensibile e generoso.
Anche per questo Francesco Saverio Mannarino l'ha definita "serena
pittrice mediterranea", sia perché le tante peregrinazioni nel
Mediterraneo le hanno consentito di arricchire il suo linguaggio pittorico
trovando nell'elemento Sole il punto di partenza per quel cromatismo che
richiama fortemente l'impressionismo, sia anche perché la serenità
in cui immerge le sue opere generano una spiritualità che è
quella classico-romantica della nostra cultura mediterranea. Particolari
i suoi oli su tela che nascono intingendo la tela nell'olio e sviluppando
le macchie che ne escono fuori, dando così vita ad affreschi che
toccano il cuore e la memoria. E questo fortissimo desiderio di ricerca
pittorica, come ha affermato Dino Ales, riesce a rappresentare un mondo
fatto di affetti, di dolci sentimenti, memoria di una vita trascorsa o ancora
in corso che ci fa sfuggire al disagio provocato dalla civiltà. A
scoprire l'alcova poetica in cui si rifugia Samar è Aldo Gerbino
che, evidenziando la sensibilità umana che le è propria, ripropone
l'interrogativo che Montale inviò a Maralba: "l'arte è
un audace compromesso tra il pubblico e il privato".
Nella delicatezza del batik, con il tempo, Maria Marchese trova un'altra
forma di espressione, trattando un materiale così etereo che riesce
a trasmettere la fugacità e la brevità della vita. Ma così
come in lei è forte l'attaccamento ai valori della vita, intenso
è l'amore per la storia, la cultura e le tradizioni della sua terra.
Il puparo, i pupi siciliani, la tradizione popolare e diverse altre opere
che viaggiano su questo tema, datate fine anni Settanta, le hanno infatti
permesso di rendere omaggio a questa Sicilia così tanto calda, amorosa
e generosa ma anche amara, aspra e capace di generare grandi distacchi ed
enormi dolori affettivi.
Ma, nonostante le grandi delusioni, per Samar la verità è
sostanzialmente una sola e cioè che "sulla Sicilia sorge sempre
il sole". Verità che torna prepotente in diverse opere, ma soprattutto
in quella che porta questo nome, realizzata con tecnica mista su batik nel
'78.
"La mia prima mostra risale al '71" --dice l'artista, i cui
quadri si possono ammirare nella libreria palermitana 'Frammenti e Prospettive'
di via Archimede 181-- "e fu un vero successo. Il tema era la storia
dei pupi siciliani. Trentasette pezzi che fecero subito una volata. Strano
ma vero, ancora oggi molte persone mi chiedono quei quadri. Da allora ho
sempre lavorato incessantemente, dipingendo ciò che credevo potesse
generare una qualche emozione. I miei viaggi in diversi paesi del mondo
mi hanno, poi, tanto aiutata a trovare ispirazione, ma i ricordi più
forti provengono da quelli dell'esperienza africana, vissuta da me per sei
anni. Ninfee di Somalia è uno dei quadri che amo particolarmente
perché è come avere definito un sogno fatto ad occhi aperti.
Mi ricordo che era l'alba e stavamo camminando. Improvvisamente, dopo una
radura, appare una vasta distesa di acqua e queste ninfee che stavano piano
piano sbocciando. Fu un flash che rimase impresso nella mia memoria, tanto
che una volta tornata a casa volli subito fissare sulla tela questa immagine."
Ogni composizione di questa artista è sicuramente legata ad un
ricordo, ad una parte essenziale della sua vita caratterizzata da impressioni,
vibrazioni, sentimenti. Un vero e proprio caleidoscopio di emozioni e sensazioni
che hanno sempre accompagnato la sua esistenza, presentando la sua pittura
in termini di reale e immediata resa espressiva e riuscendo a fondere espressività
e sentimento, realtà e sogno. Un equilibrio non per tutti facile
da raggiungere, ma che per lei è sicuramente fonte inesauribile di
vita e di amore nei confronti delle persone e delle cose che le stanno attorno.
L'Autore: Gilda Sciortino ha scritto per Il Mediterraneo, il Giornale di Sicilia ed altre pubblicazioni, su tanti argomenti.
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